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Comunicato stampa per Frigo macello

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Salvatore Pinna, Segretario Generale CGIL Nuoro

Uno dei compiti fondamentali che si è prefisso il movimento Sindacale Nuorese, la CGIL in particolare, è quello di partecipare in modo fattivo e costruttivo al rilancio socio – economico del territorio. Il sindacato nuorese, si propone, quindi, come  soggetto politico attivo avendo dietro  le sue spalle anni di lotte per la difesa di tutti i presidi produttivi della nostra provincia. Le poche risorse economiche che questa Provincia riesce quindi  ad ottenere dalla regione e dallo Stato,   non vanno disperse, ma utilizzate al meglio ed in modo razionale rispetto anche al recente passato. Fatte le dovute premesse , sentiamo la necessità di intervenire in merito ad una struttura che interessa il settore primario,   rimasta, dopo un finanziamento importante di €. 2.800.974,77 da parte della Regione a valere sui dai fondi dell’Accordo di programma per la Sardegna Centrale, una  incompiuta e che giorno dopo giorno sta passando, accompagnata da un incomprensibile silenzio degli interessati,  nel dimenticatoio. Ci riferiamo al frigo macello di Pratobello.
Di seguito esponiamo i fatti.
Questo importante impianto, che doveva rispondere ad un bacino di utenza di 20 comuni rispondenti al  distretto ASL di Nuoro, vedeva come centri interessati i seguenti comuni: Bitti, Dorgali, Fonni, Gavoi, Lodine, Lula, Mamoiada, Nuoro,Oliena, Ollolai, Olzai, Onanì, Oniferi, Orani,Orgosolo, Orotelli, Orune, Osidda, Ottana, e Sarule.
La capacità produttiva annuale di questo impianto,  è la seguente:
 - linea ovicaprini 140.000 (fra agnelli e pecore);
 - 1500 bovini;
 - suini  giornalieri 150.
Lo stabilimento sorge su un’area di 30.115 mq e si sviluppa su una superficie coperta di 1.850mq ed ha un volume complessivo di 12.105 mc.
Questa struttura è quindi indispensabile  per realizzare una vera  filiera delle lavorazioni delle carni in regola con le normative nazionali ed Europee .
Bisogna tenere presente  che l’ubicazione è al centro di un’area  dove l’allevamento del bestiame, risulta l’attività principale, con una elevata qualità del prodotto.  
Un impianto quindi che una volta completato sarebbe in grado di fornire un servizio efficiente creando sviluppo e nuova occupazione.
Tutto ciò premesso la CGIL, ritiene utile coinvolgere tutti i soggetti interessati, in particolare la RAS , per reperire le risorse necessarie per garantire il completamento dell’impianto.
Ovvio che gli investimenti non vanno legati ad un progetto fine a se stesso, ma bisogna che ci si impegni da subito all’acquisizione di una seria volontà imprenditoriale che gestisca  correttamente la struttura, e solo in presenza di queste condizioni si potrà puntare, con  alla base un progetto industriale serio, al completamento ed  all’avvio produttivo dell’impianto. Questa volontà  può scaturire attivando  una specifica manifestazione di interesse a cui possono concorrere  soggetti  privati o pubblici.
Non risulta condivisibile l’attuale politica messa in campo dall’Assessorato all’Agricoltura, perché è ancora impostata sulle vecchie  procedure del passato, slegata dalle esigenze del  territorio.
Infatti oggi si stanno  finanziando una serie di frigo macelli mobili non adatti per sviluppare e determinare una filiera produttiva nel  settore delle carni.
Tutto questo  per l’ennesima volta dimostra la mancanza di una seria programmazione industriale, disgiunta e slegata dalle comunità locali.
Per certi versi un film già visto, bisogna perciò evitare gli sprechi e le parcellizzazioni industriali, serve oggi più che mai unità e sinergia fra le Istituzioni e fra tutti i soggetti   interessati allo sviluppo ed  a mettere in campo  una seria programmazione  nel comparto agro-  industriale.
Per quanto sopra ci pare opportuno e doveroso che la nostra Confederazione si impegni a portare questa problematica - insieme alle amministrazioni comunali interessate - ad iniziare da quella di Fonni, presso uno specifico  tavolo regionale, per dare avvio al completamento del  frigo macello intercomunale di Pratobello.
Tutto ciò premesso, ci pare utile e doveroso, che la Provincia promuova un incontro tra l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e tutti i Sindaci dei comuni interessati, con la partecipazione delle Parti Sociali, per trovare un accordo sinergico che dia avvio concretamente alla “filiera delle carni”, parte importante del comparto agro-industriale della nostra provincia, evitando almeno in questa occasione spreco di risorse, dovuto all’ennesima struttura importante, indispensabile ma che inesorabilmente rimane un’incompiuta.

 

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